Come ho ricominciato ad amare "Il Trono Di Spade" (anche dopo le ultime stagioni)
- Patrisia Bondi
- Apr 30, 2021
- 6 min read
Tutti coloro che hanno seguito con passione la grande serie che stata Il Trono di Spade sono sicuramente rimasti delusi da un finale che ha accontentato pochi, anzi non solamente il finale, ma le ultime due stagioni della serie storica, che si era creata un grande posto nel cuore degli appassionati, per quante discrepanze ci fossero tra libri e serie, abbiamo più volte chiuso un occhio, perché in fin dei conti ci eravamo affezionati ai personaggi, ai draghi in CGI, alla violenza senza censure e alla discordanza talvolta troppo evidente per non accorgersene. Ma tutto sommato, la serie piaceva, e continuava a conquistare premi e riconoscimenti, tutto fino a quando i produttori si sono ritrovati senza materiale di base, se non qualche direttiva del caro vecchio Martin (che sì, deve ancora finire l'ultimo libro, anche se ormai penso che ci stia brutalmente prendendo in giro senza ritegno, ma torniamo a noi), sarà stata la fretta, diciamocelo il passaggio da 10 a 7 e poi 6 puntate per stagione lo abbiamo sentito tutti, le storie non concluse, i dubbi (ancora ci chiediamo che fine abbia fatto Drogon, dove sia andata Arya, cosa combini Jon oltre la barriera), l'ipocrisia di alcuni personaggi che dopo stagioni di evoluzioni e rivincite personali ricascano nelle stesse vecchie abitudini (non per fare nomi, Jaimie, cosa combini per tutti i vecchi e nuovi Dei?), e poi, il fatto che nessuno si aspettasse un così repentino cambiamento da parte di Daenerys, certo era la figlia del Re Folle, ma lei era la prima a difendere gli innocenti, e gli abitanti di approdo del re? Non erano forse abbastanza innocenti per Vossignoria?
E infine, la cosa che al 100% ha irritato tutti quanti, abbiamo aspettato per giorni, mesi, anni e inverni per scoprire qualcosa in più sulla madre di Jon, e una volta che scopriamo che sarebbe teoricamente il legittimo erede al trono, cosa ce ne facciamo di questa informazione di vitale importanza? Nulla. Sì nulla, tutti apparentemente se ne sono dimenticati, o forse non ci hanno mai veramente dato peso, dopotutto, hanno rovinato il suo personaggio in poche puntate, rendendo persino Spettro molto più espressivo del nostro re del nord.
Ma ora che ho criticato abbastanza, devo pur iniziare a redimere queste 8 stagioni che ci hanno accompagnato e distrutto emotivamente; Negli ultimi giorni mi sono dedicata ad un intenso rewatch di tutte quante le stagioni (lo giuro, non ho saltato nulla, ma ho riguardato più volte la dipartita di Joffrey, che inserirei tranquillamente tra i video asmr), ripartendo da capo mi sono accorta di un paio di cose:
- Vedo la gente morta, cit;
- Abbiamo sottovalutato molti, troppi aspetti di alcuni personaggi;
Certamente le prime stagioni dello show erano a dir poco spettacolari, Il Trono Di Spade era il degno erede televisivo del Signore degli Anelli, e questo vale almeno per le prime 4/5 stagioni che ci hanno regalato un'incredibile qualità nella caratterizzazione dei personaggi, nella narrazione delle dinamiche, che spesso venivano definite lente, e la velocità l'abbiamo pagata a caro prezzo. Il continuo intreccio delle trame, il fatto che tutto fosse collegato, e che nulla succedesse per caso, la continua lotta per il trono, la battaglia dei 5 Re, abbiamo conosciuto il trionfo e la sconfitta, nessuno era al sicuro, coloro che sembravano i protagonisti indiscussi venivano uccisi facendoci dubitare di tutto, molti vani tentativi di non affezionarsi ai personaggi poiché nessuno era al sicuro, d'altronde al gioco del trono o si vince o si muore. La continua dinamicità delle situazioni, la freschezza portata dai nuovi personaggi, il fatto che, per quanto fosse drammatica l'impronta generale delle show non mancassero momenti di ilarità, dati da personaggi come Bronn, Tyrion e Podrick, che mettevano sempre una battuta nel momento giusto. I personaggi non avevano una sola sfumatura, vedevamo la loro forza e i loro momenti di gloria assoluta, ma anche le loro debolezze, i momenti di sconforto e le perdite, i cattivi non sembrano tanto cattivi e ci troviamo spesso ad empatizzare con loro, per quanto deprecabili le loro azioni fossero, e in fondo, tifavamo per loro. Ogni personaggio a modo suo ha affrontato dei cambiamenti, alcuni molto graduali, durati 8 stagioni, altri dovuti agli eventi di un breve periodo, vi parlo quindi di un paio di archi narrativi che sono particolarmente interessanti e diversi da analizzare.
Iniziamo da una di quelle che potremmo tranquillamente definire un personaggio portante, principale, protagonista, la madre dei draghi, distruttrice di catene (e di città), regina degli appellativi troppo lunghi, Daenerys, colei che, nelle prime stagioni era ai nostri occhi l'unica speranza di Westeros per un futuro roseo e pacifico. Inutile dire che ci sbagliavamo, la vena sanguinaria dei Targaryen è esplosa definitivamente quando si è trovata davanti Cercei, che per nulla al mondo avrebbe rinunciato al trono ottenuto con tanti sacrifici e perdite. Ma Daenerys non è e non è mai stata una santa, già nella prima stagione diede la sentenza definitiva per il fratello, "la corona per il re", senza nemmeno batter ciglio, certo sì l'aveva venduta come un pezzo di carne qualunque a Khal Drogo, ma era pur sempre suo fratello e lei era poco più che una ragazzina. Con l'avanzare delle stagioni diventa ai suoi occhi una paladina della giustizia, libera gli schiavi, li rende liberi, ma allo stesso tempo non dimostra clemenza per nessuno e impone le
stesse pene degli schiavisti, ma per noi va tutto bene, perché loro sono i cattivi, lei è buona, loro
hanno sbagliato, lei li sta punendo. Ser Barristan è probabilmente l'unico, poi anche Tyrion e Varys, a notare la vena sanguigna e vendicativa della ragazza, cercando di farle notare che si stava comportando nella stessa maniera, ma lei nulla, continua a farsi acclamare come regnante misericordiosa e dalla parte del popolo.
Ma l'ipocrisia regna sovrana e sebbene Jaimie avesse avuto un arco evolutivo pazzesco, il
pentimento, l'impegno, il fatto che avrebbe potuto tranquillamente vivere una vita serena con Brienne al suo fianco a quanto pare non bastava. L'amore incestuoso per Cercei, la perdita dei loro 3 figli e la lontananza da lei gli ha fatto cambiare idea al volo gettando via 8 stagioni e facendoli morire in modo vergognoso, sepolti dalle macerie del regno da lei comandato, insieme, abbracciati, dimenticati quasi, iniziato e finito insieme.
Gli ultimi personaggi di cui voglio parlare nello specifico sono tra i miei beniamini, e sto parlando di Theon, che iniziando da personaggio secondario e detestabile, dopo aver conquistato Grande
Inverno che era in mano a due bambini, rapito, torturato, ripudiato dalla famiglia di origine e dal mondo, riparte da zero con il ritorno a casa di Sansa, i due diventano complici e alleati e riescono a scappare insieme per poi perdersi e ritrovarsi, Theon combatte per l'ultima volta per gli Stark e muore proteggendo Bran, dopo averlo perdonato per gli errori passati.
Infine Sansa, colei che più ho amato e che più è cresciuta con il passare delle stagioni, inizia da petulante ragazzina viziata e superficiale, una Lady che voleva diventare la regina di Joffrey, incapace inizialmente di percepire la crudele natura del ragazzo lo difende a spada tratta ai danni di sua sorella, accecata da un'amore idealizzato, si accorgerà presto di aver sbagliato completamente quando il suo amato re mozzerà la testa del padre e la metterà su una picca, il cambiamento nei suoi confronti è repentino e lo si nota nello sguardo, lei già pensava a vendicarsi, fermata poi dal Mastino, Sansa assumerà un atteggiamento completamente passivo e sopporta le violenze a testa bassa, trovando degli alleati in Tyrion, Shae, Margeary, Olenna, Lord Baelish e nel Mastino stesso, che in modo o nell'altro ha sempre cercato di proteggere le piccole Stark. Sansa riesce finalmente a scappare da Approdo del Re e a rifugiarsi da zia Lysa, ma la pace dura poco ed dopo la dipartita di quest'ultima è promessa in sposa a Ramsey Bolton, che, incredibile ma vero è pure peggio di Joffrey. Le violenze aumentano e vediamo Sansa costruirsi una corazza per estranearsi dal suo triste vivere, matura sempre di più come donna e percepisce la corruzione e la malvagità del mondo. Quando finalmente riesce a chiudere questo capitolo ha ritrovato un velo di serenità e pace con il ritorno di Jon e lo affianca nelle decisioni politiche e militari, dimostrando che la ragazzina indifesa non c'è più, il destino di Sansa è glorioso, ed è l'unico che ho apprezzato a pieno, Sansa non ha bisogno di nessuno se non di sè stessa per governare con saggezza, diventa la Regina di Grande Inverno e la sua ultima scena, dove viene incoronata è la chiusura di un cerchio ricco di dolore, che l'ha resa una forte donna del Nord, che non ha più bisogno di modelli a cui ispirarsi, ha imparato dai migliori, e difficilmente dimenticherà le lezioni apprese.
Comments